Testi critici / Stampa

  • Similitudini

    È interessante, viscerale, ingenuo ed audace. Ricorda Diego Rivera e anche il lavoro di Frida Kahlo. Anche alcuni dei Fauveisti francesi. Ma ha suo segno. La cosa interessante è che la maggior parte della sua pittura è ingenua, la presenza della luce, del sole plasmata a delle ombre inverosimili, molto realistico, una rappresentazione del mare incredibilmente reale, entrambi sono belli e distinti. Una pittura davvero volubile da un uomo che conosce bene il suo soggetto.

    Scott Thornley

  • Il Tempo Sospeso

    Taormina. Agosto 2017. Belmond Grand Hotel Timeo ospita dal 19 al 24 settembre le opere del Maestro Lorenzo Chinnici (Merì, 1942). La mostra rappresenta l’occasione per immergersi non solo nell’arte ma anche nella maestosità di una delle terrazze sul mare più belle del mondo, in un abbraccio fra il Teatro Greco, il monumento più celebrato della Sicilia antica e il panorama mozzafiato della costa orientale siciliana, fra i riflessi del Mar Ionio e i massicci dormienti dell’Etna.

    Vittorio Sgarbi, nella monografia dedicata a Lorenzo Chinnici, scrive: “Se la vista non sempre assiste, sono il ricordo e l'immagine interiore che suppliscono, a confermare il fatto che l'occhio è il più mentale dei sensi”. 

    Sono dunque i sensi che permetteranno di apprezzare le opere di Chinnici in un luogo ricco di memorie come il Belmond Grand Hotel Timeo, lussuosa dimora la cui storia si intreccia con quella di luminari, personaggi illustri, come Klimt e Wagner, nonché di molti scrittori e poeti, come Guy de Maupassant, D.H. Lawrence, Oscar Wilde e molti altri.

    È in questa location d’eccezione che Lorenzo Chinnici inaugura la sua nuova mostra in terra natale. Dopo una carriera espositiva internazionale che ha toccato città quali Parigi, Milano, Londra e New York, è giunto il momento per Chinnici di confrontarsi con le proprie radici, di ritornare alle origini. Scene bucoliche punteggiate da spiagge, pescatori, barche di legno, lavandaie e contadini a lavoro. Protagonisti simbolici e ‘senza volto’ che rievocano i colori e i ricordi di una Sicilia governata dagli umori del cielo e del mare, testimoni di quello che è diventato un lusso per pochi e fortunati eletti: il tempo.

    Francesco Chinnici

  • Angeli a CalatagĂ©ron

    Caltagirone (Sicilia). Luglio 2018. Quello che accadrà nelle sale del Palazzo Comunale ha dell’incredibile. Per la prima volta nella storia dell’arte un celebre artista del passato ritornerà dall’aldilà per trasferire la sua energia ad un pubblico di appassionati intervenuti, in occasione della personale del maestro Lorenzo Chinnici, “Angeli a Calatagèron”.

    Lo spirito irrequieto del Caravaggio, che tra il 1608 ed il 1609 fu nella città calatina, sarà invitato a ritornare in questa terra incantata, per prendere parte alla mostra, attraverso la mediazione del famoso Craig Warwick “L’uomo che parla con gli Angeli” il quale, pervaso ormai da tempo da visioni, ha captato vibrazioni provenienti proprio da Caltagirone. Warwick ha percepito sia il tormento di Caravaggio per il furto di un suo dipinto realizzato in terra calatina nel 1609, sia il desiderio di Lorenzo Chinnici di abbracciare l’anima del grande artista lombardo, tra i suoi modelli di ispirazione, la cui ombra aleggia anche su uno scrittore, Vincenzo Calí. L’autore, affascinato dall’arte di Chinnici, compone poesie lasciandosi ispirare dalle immagini dei suoi dipinti, che gli compaiono nelle sue visioni oniriche.

    I capolavori del maestro Chinnici saranno accompagnati dai versi dello scrittore per raccontare una Sicilia magnetica, punto di incontro tra energie ataviche e nuove pulsioni.

    Saranno parte integrante della mostra le installazioni de #Lasiciliainunbarattolo, contenitori che custodivano i colori che Chinnici utilizzava per dipingere, e oggi rigenerati, racchiudono gli spiriti di Sicilia e l’anima stessa del maestro, che unitamente a voci, odori, sapori, suoni, risa e poesie, si propagano tra gli astanti coinvolgendoli in una danza senza tempo.

    La mostra rende possibile ritorni importanti, facendo sì che Caltagirone, custode della banca del grano, germogli a nuova vita. A suggellare questo momento, il sodalizio con Simenza, cumpagnia siciliana sementi contadine, che accoglierà i partecipanti con le sue degustazioni.

    “Angeli a Calatagèron” deve la sua realizzazione anche alla mediazione della calatina Michela Velardita ed all’entusiastica accoglienza del progetto da parte del Comune di Caltagirone, cittadina barocca, rinomata in tutto il mondo per le sue pregiate ceramiche.

    Chi ha reso possibile questo evento non lo ha fatto con la pretesa di promettere un miracolo, piuttosto ci piacerebbe raccontare una bella fiaba di Sicilia dove i sogni si trasformano in realtà, facendo vivere ai partecipanti un’esperienza eccezionale.

    M.Velardita

  • Connubio tra misticismo e realismo

    Ho conosciuto Lorenzo Chinnici nella primavera del 2016 a Lecco, invitato ad una sua personale, ed è scattata sin dal primo istante un’alchimia. Colpito dalla sua signorilità, pacatezza e dai suoi modi gentili, ho letto nelle sue opere sin da subito, un netto contrasto con la sua espressione artistica che richiama invece un forte realismo figurativo. Uomini e donne semplici rappresentati con acceso cromatismo così da farne scaturire forza e tenacia, fatica e sudore del duro lavoro di pescatori e contadini quasi a sentirne l’odore acre. I colori caldi e intensi utilizzati nelle sue tele per rappresentare i corpi rudi, che talvolta appaiono sproporzionati, ben delineano una terra aspra e forte che denuncia sacrificio e speranza, la Sicilia.

    Proprio queste tele ho fortemente voluto fossero esposte in una location diversa dalle classiche sale espositive, così ho chiesto al Maestro di presentarle in un perfetto connubio tra misticismo e realismo popolare, all’interno delle sale del Museo della Certosa di Serra San Bruno. Le opere di Lorenzo Chinnici sono state così inserite con sapiente attenzione nelle sale del museo, contaminando un luogo di ricerca e contemplazione, per la prima volta nella storia della Certosa. Non è mancata durante l’allestimento l’attenta supervisione del Priore Basilio Trivellato che ha riconosciuto in Lorenzo la maestria della sua arte così come le Autorità presenti all’inaugurazione dell’evento. Le tele di Lorenzo hanno dato l’opportunità ai tantissimi visitatori di riflettere sul significato di sacrificio e povertà in un luogo di silenzio e pace quale è la mistica Certosa di Serra San Bruno.

    Antonio Lombardo

  • Spoleto Arte Incontra DalĂ­ e Van Gogh.

    Il linguaggio figurativo di Lorenzo Chinnici trova un suo percorso congeniale, attraverso una bilanciata sintesi essenziale, formale e cromatica. Le visioni rievocate contengono un lirismo naturalistico molto intenso, che colloca in prima piano la figura umana. I colori vengono accostati con perfetta sintonia tonale, generando variegate inclinazioni visive.

    Elena Gollini